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Le risposte a tutte le domande più frequenti dei neogenitori sull’alimentazione del neonato nei primi mesi di vita
Quando arriva un nuovo bebè, i neogenitori spesso si pongono tante domande sulla sua alimentazione. Durante i primi mesi di vita, l’alimentazione del neonato è infatti fondamentale per una crescita sana e per lo sviluppo del sistema immunitario e neurologico. Tuttavia, per molti genitori, capire quando e quanto deve mangiare il neonato e riconoscere i segnali di fame può essere fonte di dubbi e preoccupazioni.
In questo articolo ti diamo le risposte a tutte le domande più frequenti sull’alimentazione del neonato nei primi mesi di vita.
Ogni quante ore deve mangiare un neonato?
Non esiste una risposta standard per questa domanda perché, di solito, i pediatri consigliano ai genitori di allattare a richiesta, cioè quando il neonato si mostra affamato.
Se allatti al seno, solitamente il tuo latte è prodotto “a richiesta”, quindi è normale che un neonato voglia poppare frequentemente. Nei primi giorni, potrebbe richiedere il seno anche 8-12 volte in 24 ore. Ogni poppata può durare dai 10 ai 60 minuti, a seconda del bambino.
Neonati allattati artificialmente: i consigli da seguire
Se hai deciso di nutrire il tuo bambino con latte artificiale (formula) ti ricordiamo che:
- dalla nascita fino ai sei mesi di vita si usa la formula numero 1
- dai sei mesi in poi si usa la formula 2, il cosiddetto latte di proseguimento.
Esistono poi delle formule speciali, per bambini prematuri, a rischio di sviluppare allergie o con problemi specifici come diarrea e reflusso gastroesofageo, che vanno però impiegati solo sotto stretto controllo del pediatra.
Anche nel caso della formula, di solito, un neonato mangia dalle 8 alle 12 volte al giorno.
In linea generale, si dovrebbe dare il biberon:
- sei volte al giorno, più o meno ogni tre ore e mezzo circa, nei primi tre mesi
- cinque volte al giorno ogni quattro ore circa dal quarto mese
- quattro volte al giorno dal quinto al sesto mese di vita.
Questo schema, però, non è fisso e non va seguito rigidamente. Il numero di poppate con latte formulato che il bebè fa durante la giornata può aumentare o diminuire, a seconda delle sue esigenze e delle indicazioni del pediatra.
Si può allattare a richiesta con l’allattamento artificiale?
La risposta è sì. Sempre più pediatri consigliano ai genitori di allattare a richiesta anche quando il bambino è nutrito con latte artificiale. Ogni bambino è unico, quindi è importante osservare i segnali di fame o di sazietà, come il distogliere la bocca dal biberon o l’addormentarsi rilassato. L’importante è tenere sempre sotto controllo i segnali che invia, per capire se ha fame e assicurarsi che cresca in modo adeguato.
Quanto latte deve mangiare un neonato?
Anche per questa domanda, non esiste una risposta standard, pur se una delle preoccupazioni maggiori dei neogenitori è quella di non nutrire il bebè a sufficienza, magari perché chiede di mangiare spesso o è irrequieto. In realtà, non sempre questi sono segnali di fame.
La risposta più corretta alla domanda “quanto deve mangiare un neonato?” è quindi: quanto serve. Per quanto riguarda i neonati allattati artificialmente, si può dare una risposta un po’ più precisa: secondo gli esperti si può utilizzare una formula orientativa che consiste nel moltiplicare 150/160 ml per il peso del bambino, e poi dividere il volume ottenuto (cioè la quantità totale di latte) per il numero effettivo di poppate nell’arco delle 24 ore.
Questa indicazione rappresenta però solo una stima di riferimento, che deve essere sempre adattata alle esigenze individuali del bambino, rispettando i suoi segnali di fame e sazietà.
Soprattutto nelle prime settimane di vita, lo stomaco del neonato è ancora molto piccolo e per nutrirsi non ha bisogno di assumere grandi quantità di latte. Nei primi giorni dopo la nascita, ad esempio, tutto ciò che serve al neonato è il colostro, il primo latte prodotto dal seno della mamma, oppure, nel caso in cui venga allattato artificialmente, il pediatra prescriverà ai neogenitori una piccola quantità di latte per ogni poppata, che verrà poi aumentata gradualmente man mano che il bimbo cresce e le sue esigenze mutano.
Come capire se il neonato mangia abbastanza?
Se il bambino è agitato e non vuole saperne di stare nella culla ciò non significa necessariamente che abbia fame. Per capire se il neonato mangia a sufficienza, il modo migliore è controllare i pannolini. Un bambino ben nutrito e idratato bagna in modo consistente almeno 5 o 6 pannolini durante la giornata. L’urina deve essere chiara e pallida, mentre le feci devono essere gialle, liquide o semiliquide.
Anche la pesata settimanale può aiutarti a comprendere se il tuo bambino sta mangiando a sufficienza, tuttavia è un indicatore meno affidabile, perché la crescita di peso può non essere sempre costante anche quando il bebè mangia abbastanza.
Quali sono i segnali di fame nel neonato?
Una delle principali preoccupazioni dei neogenitori è non riuscire a capire quando il bebè ha fame. I neonati comunicano la fame principalmente attraverso il linguaggio del corpo, molto prima di arrivare al pianto. I segnali si dividono in:
1. Segnali precoci di fame:
- Sveglia spontanea e movimenti del corpo
- Giri della testa alla ricerca del seno o biberon (si tratta di uno dei riflessi arcaici del neonato)
- Bocca aperta e suzione delle mani
- Smorfie con la bocca o rumori di suzione
2. Segnali tardivi di fame:
- Pianto insistente
- Irritabilità e agitazione
- Difficoltà ad attaccarsi subito per poppare
Col tempo, ti verrà più naturale riconoscere i segnali precoci e offrire il latte al tuo piccolo prima che diventi troppo agitato o frustrato.
Come capire se il neonato ha ancora fame?
Anche per capire se il neonato ha ancora fame, la cosa migliore da fare è osservare il suo comportamento. Quando un bambino è sazio:
- smette di poppare e si stacca dal seno o dal biberon
- quando si prova a riproporgli il seno o il biberon non mostra interesse a riprendere la poppata
- si addormenta.
Il neonato dorme tutta la notte senza mangiare: cosa fare?
Poppata notturna sì o no? Quando eliminarla? Cosa succede se il neonato dorme tutta la notte senza mangiare?
Sono queste le domande che si pongono più di frequente i neogenitori alle prese con un neonato di poche settimane o mesi di vita per quanto riguarda la poppata notturna.
Nelle prime settimane di vita, è molto difficile che un neonato dorma tutta la notte senza mangiare, quindi non sarà necessario preoccuparsi del fatto di doverlo svegliare o lasciarlo dormire, saltando la poppata.
Quando il bambino è un po’ più grande è normale che inizi a dormire più a lungo durante la notte e ad adattarsi al ritmo sonno-veglia dei genitori; quindi, può capitare che faccia una poppata più lunga la sera, prima di addormentarsi e che dorma poi per tutta la notte, svegliandosi per la prima poppata la mattina molto presto.
In generale, per essere sicuri che il bambino dorma a sufficienza anche saltando la poppata notturna, si devono seguire gli stessi consigli utili ad assicurarsi che il bambino mangi a sufficienza anche durante il giorno.
I neonati possono mangiare mentre dormono?
Specie nelle prime settimane di vita del bebè, capita di frequente che si addormenti mentre viene allattato. Se il tuo bebè si addormenta mentre sta ancora succhiando il latte, non devi per forza staccarlo dal seno: il riflesso di suzione gli permette, infatti, di continuare a poppare e deglutire senza rischi, anche mentre è addormentato.
Per i neonati allattati artificialmente, invece, ci vuole qualche accorgimento in più perché, rispetto al seno, dal biberon il latte esce più velocemente.
Comprendere quanto deve mangiare un neonato e riconoscere i segnali di fame è un passo importante che avviene col tempo, mano a mano che si instaura una relazione più serena e sicura con il proprio bambino. Ogni neonato ha ritmi e bisogni unici, ma osservando con attenzione il suo comportamento e affidandosi a indicazioni basate su evidenze mediche, è possibile rispondere in modo adeguato alle sue necessità. Che si tratti di allattamento al seno o con formula, l’importante è garantire al piccolo un’alimentazione regolare, un buon accrescimento e un ambiente affettuoso e rassicurante. In caso di dubbi o difficoltà, non esitare a consultare il pediatra, che saprà offrire supporto personalizzato e professionale.