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Il babywearing è la pratica di portare il neonato o il bambino a contatto con il corpo del genitore attraverso supporti ergonomici. Scopri di più in questo articolo
Negli ultimi anni, il babywearing (ovvero il “portare i bambini addosso”) ha guadagnato popolarità tra i neogenitori, ma in realtà si tratta di una pratica antichissima, presente in molte culture del mondo. Questo metodo consiste nell’utilizzare supporti ergonomici per portare il proprio neonato o bambino vicino al corpo del genitore, favorendo il contatto fisico, la vicinanza emotiva e la comodità. In questa guida esploreremo cosa significa fare babywearing, quando e come iniziare, quali sono i vantaggi e gli svantaggi, e come scegliere il supporto più adatto, senza dimenticare gli aspetti legati alla sicurezza.
Che cos’è il babywearing
Il babywearing è la pratica di portare il proprio bambino utilizzando strumenti come fasce, marsupi ergonomici o mei tai. Il termine deriva dall’inglese “to wear”, cioè “indossare”, e rappresenta una modalità di cura che privilegia il contatto stretto tra adulto e neonato. Questo approccio promuove un attaccamento sicuro e risponde al bisogno fisiologico del bambino di contatto, calore e contenimento, simulando l’ambiente uterino durante i primi mesi di vita. Ma non solo!
Portare un bambino significa anche facilitare la gestione quotidiana per il genitore, che è in questo modo in grado di avere le mani libere per fare altro, rispondendo però in modo empatico ai bisogni primari del proprio bambino.
Quando e come iniziare il babywearing
È possibile iniziare il babywearing fin dai primissimi giorni di vita, anche con neonati pretermine, a patto che si utilizzino supporti adeguati e si seguano alcune accortezze. Nei primi mesi si consiglia l’uso di fasce elastiche o rigide, che garantiscono un corretto sostegno alla schiena e al collo del neonato. È fondamentale imparare a indossare correttamente il supporto: per questo motivo, è spesso utile rivolgersi a un consulente del babywearing certificato, che possa insegnare le legature più adatte in base all’età del bambino e alla corporatura del portatore.
L’importante è procedere con gradualità: inizia con brevi sessioni, ascolta le reazioni del bambino e adattati alle sue esigenze.
Pro e contro del babywearing
Utilizzare il babywearing può avere alcuni aspetti pro ma anche alcuni contro, vediamo quali.
Vantaggi:
- contatto e legame affettivo: rafforza la relazione tra genitore e bambino
- riduzione del pianto: studi dimostrano che i bambini portati sembrano piangere meno
- facilita l’allattamento: la vicinanza al seno può favorire l’allattamento a richiesta
- comodità: permette di muoversi liberamente, salire le scale, prendere i mezzi pubblici e, ovviamente, avere entrambe le mani libere
- stimolazione sensoriale: il bambino, osservando l’ambiente da una posizione elevata, riceve stimoli visivi, uditivi e sociali.
Svantaggi:
- curva di apprendimento: se si vuole utilizzare la fascia libera (per intenderci quella che si usa in alcuni paesi in Africa), potrebbe essere necessario del tempo per imparare a usarla correttamente
- calore: portare il bambino vicino al corpo in estate può risultare faticoso
- esigenze fisiche del genitore: chi ha problemi di schiena può trovare difficile il babywearing per periodi prolungati.
Tipi di supporti di babywearing: guida alla scelta
Scegliere il supporto giusto dipende da vari fattori: età del bambino, stagione, fisicità del genitore che lo deve portare, livello di esperienza. Ecco una panoramica dei principali strumenti.
Fascia elastica
Si tratta del mezzo ideale per i primi mesi. È morbida e confortevole, ma non adatta a bambini più grandi perché tende a cedere con il peso.
Fascia rigida
Questa fascia è molto versatile, può essere usata dalla nascita fino ai 3-4 anni. Tuttavia, richiede un po’ di pratica, ma offre sostegno e adattabilità.
Baby carriers
In commercio esistono anche tantissimi tipi di “zaini” per trasportare bambini, in particolare se si vanno a fare passeggiate o trekking in montagna. Sono equipaggiati di tettucci waterproof e sono ergonomici per evitare affaticamento eccessivo e dolori alla schiena del genitore che lo indossa.

Mei tai
Un supporto ibrido tra fascia e marsupio, con pannello centrale e fasce da legare. Facile da usare e adatto a varie età.
Marsupio ergonomico
Struttura preformata, veloce da indossare. Esistono modelli per bambini più grandi e altri pensati anche per neonati.
Ring sling
Si tratta di una fascia corta con anelli. Si indossa rapidamente e permette un porto laterale, ottimo per brevi tragitti o bambini più grandi.
Sicurezza e precauzioni
Portare un bambino è sicuro se si rispettano alcune regole fondamentali. Nella lingua inglese esiste un acronimo “T.I.C.K.S” che può aiutarti a ricordare tutte le misure da prendere quanto utilizzi fasce o marsupi.
- Tight (ossia “stretto”): il supporto deve essere ben aderente al corpo
- In view at all times (sempre visibile): il viso del bambino deve essere sempre visibile
- Close enough to kiss (vicino abbastanza da baciare): la testolina dovrebbe essere all’altezza del mento del portatore
- Keep chin off the chest (tenere il mento lontano dal petto): per garantire una buona respirazione
- Supported back (mantenere la schiena sostenuta): il bambino deve avere la schiena ben sostenuta in posizione fisiologica (a “C”)
Inoltre, è importante evitare:
- posizioni in cui il bambino pende in avanti
- supporti non ergonomici che lasciano le gambe a penzoloni
- l’uso di supporti danneggiati o non certificati.
Babywearing e sviluppo motorio
Contrariamente a quanto si possa pensare, il babywearing non ostacola lo sviluppo motorio del bambino. Anzi, il continuo adattarsi ai movimenti del portatore stimola l’equilibrio e la propriocezione. La posizione “a rana” con gambe piegate e ginocchia più alte del sederino, tipica della fascia ben indossata, è fisiologicamente corretta e raccomandata per la prevenzione della displasia dell’anca.
Babywearing e vita quotidiana
Una delle grandi potenzialità del babywearing è la libertà che offre: permette di accudire il bambino mentre si svolgono altre attività, come cucinare, fare la spesa o prendersi cura di un fratello o sorella maggiori. Inoltre, rappresenta un valido alleato nei momenti di crisi, durante le coliche o per favorire il sonno.
Per i genitori che viaggiano spesso o utilizzano i mezzi pubblici, il babywearing si rivela anche più pratico del passeggino.
Il babywearing è una pratica preziosa, che unisce comodità e relazione affettiva. Non è un obbligo né una moda, ma uno strumento da conoscere e valutare con consapevolezza. Ogni famiglia può trovare la propria modalità e ritmo, magari integrando il babywearing con l’uso del passeggino o di altri supporti. L’importante è che sia una scelta informata, rispettosa del benessere del bambino e del genitore.
Portare un bambino è molto più che una tecnica: è una forma di cura, comunicazione e crescita condivisa. E con il giusto supporto, un po’ di pratica e attenzione alla sicurezza, può diventare un’esperienza profondamente arricchente.
