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Provare a calcolare la data presunta del parto può aiutare a prepararsi meglio all’arrivo del bambino.
La gravidanza è un periodo emozionante e complesso, durante il quale molte future mamme e futuri papà si chiedono quando sarà precisamente il giorno dell’arrivo del piccolo. Stimare la data presunta del parto (DPP) può essere davvero importante per prepararsi al meglio all’arrivo del bambino. In questo articolo esploreremo come calcolare il giorno del parto basandoci sul giorno del concepimento, sul primo giorno dell’ultima mestruazione (LMP), e con altri metodi utilizzati dai medici e dalle ostetriche.
1. Calcolare quanto manca al parto in base al giorno di concepimento
Come puoi capire quanto manca al giorno del parto? Uno dei metodi più precisi per determinare la data presunta del parto è fare un calcolo in base al giorno del concepimento. Questo approccio è utile soprattutto per coloro che hanno monitorato l’ovulazione o hanno concepito attraverso tecniche di procreazione assistita.
La gravidanza umana dura in media 280 giorni (40 settimane) a partire dal primo giorno dell’ultima mestruazione, ma se sai con precisione il giorno dell’ovulazione o della fecondazione, ti sarà possibile calcolare la data prevista del parto con maggiore accuratezza. Solitamente, l’ovulazione avviene 14 giorni dopo l’inizio dell’ultima mestruazione in un ciclo regolare di 28 giorni, per cui la data presunta del parto può essere stimata aggiungendo 266 giorni (38 settimane) al giorno della fecondazione.
Ecco un esempio pratico: se una donna ha concepito il 10 gennaio, il calcolo sarà il seguente.
10 gennaio + 266 giorni = 3 ottobre
Va da sé che questa data rappresenta solo una stima approssimativa, poiché il parto può avvenire due settimane prima o dopo questa data senza che sia considerato prematuro o post-termine.
2. Calcolo del giorno del parto basandosi sulla data dell’ultima mestruazione
Ma c’è un altro metodo, più comune, per stimare la data presunta del parto, ossia quello basato sulla regola di Naegele, che prevede l’aggiunta di 280 giorni al primo giorno dell’ultima mestruazione (LMP).
In questo caso la formula è la seguente: si prende il primo giorno dell’ultima mestruazione (ad esempio, 1 marzo). A questo punto:
Si aggiungono 7 giorni: 1 marzo + 7 giorni = 8 marzo.
Si sottraggono 3 mesi: 8 marzo – 3 mesi = 8 dicembre.
Si aggiunge un anno (se necessario), quindi la data prevista del parto sarà 8 dicembre. Più semplicemente, si può aggiungere 9 mesi e sette giorni dalla LMP.
Anche in questo caso, questa regola si basa su un ciclo mestruale regolare di 28 giorni, ma per le donne con cicli più lunghi o più brevi il calcolo potrebbe dover essere adattato.
3. Calcolo della data presunta del parto con un’ecografia
In ogni caso, l’ecografia ostetrica del primo trimestre è considerata il metodo più affidabile per datare una gravidanza, soprattutto se la futura mamma non ricorda quando sia avvenuta l’ultima mestruazione o ha cicli irregolari. Durante questa ecografia, il medico misura la lunghezza vertice-sacro (CRL) dell’embrione e utilizza delle tabelle di riferimento per stimare l’età gestazionale e la data del parto.
È importante sottolineare che le linee guida suggeriscono che, se la differenza tra la datazione ecografica e quella basata sull’ultima mestruazione è superiore a 5-7 giorni, si deve preferire la data ecografica.
4. Calcolo basato sui movimenti fetali
In passato esisteva un metodo, sebbene meno preciso, ossia quello di basarsi sulla percezione dei primi movimenti fetali (chiamati anche quickening). Di solito, infatti, una madre percepisce i movimenti tra la 18ª e la 22ª settimana di gravidanza. Se una donna sente i primi movimenti intorno alla 20ª settimana, si può stimare che manchino circa 20 settimane al parto. Tuttavia, come detto, questo metodo era più utilizzato in passato, prima dell’avvento dell’ecografia.
5. Calcolo basato sulla lunghezza del fondo uterino
I medici e le ostetriche a volte stimano l’epoca gestazionale misurando la lunghezza del fondo uterino (la distanza tra il pube e il punto più alto dell’utero). Questa misura, eseguita con un semplice metro, dovrebbe essere pari all’età gestazionale in settimane (±2 cm) tra la 16ª e la 36ª settimana.
Se per esempio il fondo uterino misura 30 cm, si può stimare che la gravidanza sia alla 30ª settimana, quindi mancherebbero circa 10 settimane al parto.
Fattori che possono influenzare la data del parto
Il calcolo della data presunta del parto è molto utile per prepararsi, ma è molto importante non fissarsi su una data precisa poiché molti fattori possono influenzare quando il bambino nascerà realmente.
Eccone alcuni:
- La gravidanza ha una durata variabile: alcune donne partoriscono naturalmente a 37 settimane, altre a 42 settimane.
- Gravidanze precedenti: le donne al primo parto tendono a partorire leggermente più tardi rispetto a chi ha già avuto figli.
- Fecondazione assistita: nei trattamenti di procreazione assistita, la data di concepimento è nota con certezza, quindi il calcolo è più preciso.
- Condizioni mediche della madre e del bambino: alcuni fattori, come il diabete gestazionale o la preeclampsia, possono richiedere un parto anticipato.
- Parto gemellare: le gravidanze gemellari spesso terminano prima, generalmente tra la 36ª e la 38ª settimana.
Il margine di errore nella data presunta del parto
Un altro aspetto importante da tenere a mente è che solamente il 5% delle donne partorisce esattamente nella data prevista. Infatti, circa il 50% dei parti avviene entro una settimana prima o dopo la DPP, mentre il 90% dei parti avviene entro due settimane dalla data stimata. È quindi bene ricordare che la data deve fungere solo da indicazione del periodo del parto.
Strumenti utili per calcolare la data del parto
Oggigiorno esistono numerosi strumenti online che aiutano le future mamme a stimare la data del parto:
- Calcolatori online della DPP: ti basta inserire la data dell’ultima mestruazione o la data del concepimento per ottenere una stima automatica.
- App per il monitoraggio della gravidanza: molte applicazioni permettono di seguire la crescita del bambino settimana per settimana.
- Calendari ostetrici: utilizzati dai medici per stimare l’età gestazionale in base alla DPP o all’ecografia.
Il calcolo della data presunta del parto è un’operazione utile per prepararsi alla nascita, ma bisogna sempre ricordare che ogni gravidanza è unica. Mentre il metodo basato sul concepimento è molto preciso, quello più utilizzato nella pratica clinica è basato sull’ultima mestruazione, con eventuali correzioni fornite dall’ecografia. In ogni caso, è importante mantenere un dialogo regolare con il proprio medico o ostetrica per monitorare la gravidanza e prepararsi al meglio all’arrivo del bambino.