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Sonnambulismo nei bambini: scopri le cause più comuni e i rimedi per gestirlo con serenità
Il sonnambulismo nei bambini è un fenomeno che compare abbastanza di frequente e fa spaventare i genitori ma che, nella maggior parte dei casi, non rappresenta un motivo di grave preoccupazione. Si tratta di episodi durante i quali il bambino si alza dal letto e compie azioni automatiche mentre è ancora parzialmente addormentato. Comprendere il sonnambulismo, le sue cause e i possibili rimedi può aiutare a gestire meglio la situazione e a garantire la sicurezza del bambino. Attraverso questo approfondimento, analizzeremo le caratteristiche del sonnambulismo infantile, le sue cause principali, i rimedi più efficaci e quando è necessario rivolgersi a uno specialista.
Che cos’è il sonnambulismo nei bambini
Il sonnambulismo, conosciuto anche come “parasonnìa”, è un disturbo del sonno che si manifesta durante le fasi di sonno profondo (ossia la fase NREM). Durante un episodio di sonnambulismo, il bambino può sedersi sul letto, camminare per casa, parlare o compiere gesti complessi senza essere pienamente cosciente. Di solito, l’episodio dura pochi minuti, ma può anche prolungarsi fino a 30 minuti. Al risveglio, solitamente il bambino non ha alcun ricordo dell’accaduto.
A che età può manifestarsi il sonnambulismo?
Episodi di sonnambulismo e parasonnie tendono a manifestarsi nei bambini di età tra i 2 e i 12 anni. Alcuni studi stimano che circa il 15% dei bambini abbia almeno un episodio di sonnambulismo. Con l’adolescenza, nella maggior parte dei casi, gli episodi tendono a diminuire e a scomparire del tutto. Tuttavia, in una piccola percentuale di persone, il sonnambulismo può persistere anche in età adulta.
Quali sono le principali cause?
Le cause del sonnambulismo nei bambini possono essere molteplici:
- fattori genetici: spesso il sonnambulismo è ereditario. Se uno o entrambi i genitori ne hanno sofferto, aumenta la probabilità che il bambino sviluppi il disturbo
- privazione di sonno: la mancanza di un adeguato riposo aumenta il rischio di sonnambulismo
- stress e ansia: situazioni emotivamente cariche, come cambiamenti scolastici o familiari, possono favorire episodi
- febbre: durante stati febbrili è più facile che si verifichino episodi di sonnambulismo
- disturbi del sonno: apnee notturne o sindrome delle gambe senza riposo possono influire
- routine irregolare: andare a dormire a orari diversi può destabilizzare il sonno.
Come gestire gli episodi di sonnambulismo nei bambini?
La regola principale è non svegliare bruscamente il bambino durante l’episodio, perché potrebbe spaventarsi o reagire in modo confuso. Ti consigliamo invece di guidarlo dolcemente verso il letto, parlando a bassa voce e mantenendo un atteggiamento calmo. Inoltre, è importante:
- assicurarsi che porte e finestre siano chiuse a chiave
- rimuovere oggetti pericolosi dal percorso
- installare cancelletti protettivi su scale o accessi pericolosi
- utilizzare una luce notturna per ridurre il rischio di cadute.
Possibili rimedi
Esistono diversi approcci che possono aiutare a ridurre gli episodi di sonnambulismo:
- stabilire una routine regolare: andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora può aiutare il bambino a ridurre o eliminare gli episodi di sonnambulismo
- creare un ambiente rilassante prima di dormire: luci soffuse, letture tranquille, nessun uso di dispositivi elettronici nelle ore precedenti il sonno sono tutti piccoli gesti che aiutano a conciliare il sonno del tuo bambino
- ridurre lo stress: incoraggiare attività rilassanti come disegno o lettura, soprattutto prima di andare a dormire
- programmare risvegli anticipati: se questi episodi avvengono con una certa regolarità, svegliare il bambino 15-30 minuti prima del solito orario può aiutare a interrompere il ciclo
- terapie cognitive comportamentali: in casi più complessi, un intervento psicologico mirato può risultare utile.
Quando preoccuparsi
Ti consigliamo di rivolgerti al pediatra o a un medico specializzato nei casi in cui:
- gli episodi sono molto frequenti (più di due a settimana) o particolarmente intensi
- il bambino si fa male durante il sonnambulismo
- gli episodi persistono oltre l’adolescenza
- il sonnambulismo è associato ad altri comportamenti insoliti, come urla intense, aggressività o fughe improvvise
- il sonno del bambino appare gravemente disturbato o insufficiente.
Un consulto con un neurologo o un centro specializzato in disturbi del sonno può essere fondamentale per una diagnosi corretta.
Impatto sul sonno
Anche se il sonnambulismo può sembrare inquietante, di solito il bambino riesce comunque a ottenere un sonno complessivamente ristoratore. Tuttavia, episodi molto frequenti o prolungati possono frammentare il riposo, portando a stanchezza diurna, irritabilità, difficoltà di concentrazione a scuola e, in generale, a una riduzione delle prestazioni scolastiche. Per questi motivi, un sonno disturbato prolungato richiede un intervento per evitare effetti negativi a lungo termine.
Differenze tra sonnambulismo e altri disturbi del sonno
È importante distinguere il sonnambulismo da altri disturbi simili:
- pavor notturno: episodi di terrore durante il sonno profondo, caratterizzati da urla e agitazione, spesso senza un completo risveglio
- incubi: sogni spaventosi che si verificano durante il sonno REM e che spesso lasciano un ricordo vivido
- apnea notturna: brevi interruzioni della respirazione che disturbano il sonno e possono richiedere trattamenti specifici.
Il ruolo della dieta e dell’attività fisica
Sai che anche lo stile di vita del tuo bambino può incidere sulla qualità del suo sonno? Proprio così e, in particolare:
- ti sconsigliamo di offrirgli pasti pesanti prima di dormire
- limita il suo consumo di zuccheri e caffeina nelle ore serali
- incoraggialo a fare attività fisica regolare e appropriata per la sua età, come giochi all’aperto o sport non competitivi
- limita il suo tempo davanti agli schermi e fai in modo che si abitui al buio
- suggerisci e promuovi momenti di rilassamento nelle ore precedenti al sonno.
Il supporto emotivo ai bambini
I bambini che sperimentano episodi di sonnambulismo non devono assolutamente essere rimproverati o derisi. Il supporto emotivo dei genitori è davvero cruciale per aiutarli a sentirsi sicuri e compresi. Parlare apertamente del sonnambulismo, rassicurandoli e normalizzando l’esperienza, può ridurre eventuali paure associate agli episodi e prevenire ansie notturne.
Strategie per la prevenzione
Come accennato nei paragrafi precedenti, è possibile adottare alcune piccole abitudini e strategie per cercare di prevenire gli episodi di sonnambulismo. In particolare:
- rispettare gli orari regolari per il sonno
- creare un ambiente di riposo sereno e privo di stimoli eccessivi
- identificare e gestire le fonti di stress quotidiano
- monitorare eventuali sintomi associati ad altri disturbi del sonno
- educare anche gli altri membri della famiglia ed eventualmente il personale scolastico per garantire un supporto coerente.
Il sonnambulismo nei bambini è un fenomeno piuttosto comune che, nella maggior parte dei casi, tende a risolversi spontaneamente. Conoscere le cause, sapere come gestire gli episodi e quando consultare un medico permette ai genitori di affrontare la situazione con serenità. La sicurezza domestica, il supporto emotivo e una buona igiene del sonno sono strumenti fondamentali per aiutare i piccoli sonnambuli a crescere sereni e ben riposati.