Riconoscere i diversi tipi di pianto del neonato

Neonato che piange disteso sul letto

Una guida ai diversi tipi di pianto del neonato per aiutare i genitori a prendersi cura del bebè

 

Il pianto è l’unico strumento che i bambini hanno durante il primo anno di vita per comunicare con chi si prende cura di loro. Uno dei timori più grandi dei neogenitori è quello di non riuscire a capire perché il figlio o la figlia piange.

Ecco una piccola guida ai diversi tipi di pianto del neonato per aiutarti a comprendere meglio le esigenze del tuo bambino.

 

Perché i neonati piangono?

I neonati piangono per comunicare a chi si prende cura di loro i propri bisogni.

Anche se ogni neonato è un individuo a sé, ci sono alcune caratteristiche che permettono di riconoscere i diversi tipi di pianto e andare incontro alle sue esigenze nel modo migliore. Riducendo così al minimo la sua, e la propria, frustrazione.

I neonati piangono solitamente per:

  • fame
  • stanchezza
  • dolore
  • noia

Tipi di pianto del neonato: come riconoscerli?

Il pianto dei neonati non è sempre uguale. A seconda del motivo per cui si manifesta, può essere accompagnato da atteggiamenti ed espressioni del viso che aiutano i genitori a comprendere il motivo per cui il bambino piange.

Pianto per fame: come si riconosce?

Il pianto per fame è quello che si presenta più spesso. È breve, regolare e insistente e aumenta con intensità se il bambino non viene nutrito.

Di solito è accompagnato da movimenti della testa e dall’estrusione della lingua, come se il bebè cercasse il seno o il biberon. Questo pianto può rendere più difficoltoso far accettare il seno o il biberon al bebè ma cessa una volta che ha ricevuto la pappa.

Pianto inconsolabile del neonato: a cosa è dovuto?

Il pianto inconsolabile del neonato è spesso un pianto causato dal dolore. Quando il bambino prova molto dolore, il pianto è acuto e ininterrotto e non si calma neanche quando si cerca di consolare il bebè.

Di solito è accompagnato da smorfie del viso, dalla tensione delle braccia e dalla rigidità delle gambe. Quando si presenta può essere utile consultare il pediatra per capire l’origine del malessere, specie se si nota la presenza di sintomi come febbre, tosse, naso chiuso o inappetenza.

Se il malessere è meno intenso, invece, il pianto è sempre forte ma meno urgente e si attenua se il bambino viene consolato.

Neonato piange disperato

Pianto lamentoso del neonato: da cosa è causato?

Ci sono tre cause principali per il pianto lamentoso del neonato. La prima è il pannolino sporco. Il bebè si sente a disagio e piange per attirare l’attenzione degli adulti.

Un’altra causa del pianto lamentoso è la stanchezza. Contrariamente a quello che si può pensare, anche i neonati si stancano durante il giorno, e manifestano il loro disagio per la stanchezza piangendo. Il pianto di stanchezza è lamentoso e si fa via via più intenso. Spesso è causato da una situazione in cui il bambino è sovraccaricato di stimoli ed è quindi sufficiente portarlo in un ambiente più tranquillo e consolarlo per farlo cessare.

Anche la noia può essere una delle cause del pianto de bebè. In questo caso, però, è simile a un leggero piagnucolio. Per calmarlo può essere utile distrarre il bebè proponendogli un giocattolo, cantandogli una canzoncina o offrendogli un nuovo punto di vista.

Pianto isterico della sera nel neonato: qual è la causa?

Uno dei tipi di pianto di dolore che possono comparire più di frequente nei primi tre mesi di vita è quello isterico che si presenta nelle ore serali. Questo particolare tipo di pianto è causato dalle coliche. Si tratta di un pianto spasmodico, forte e improvviso, che è accompagnato dall’inarcamento della schiena e dall’irrigidimento delle gambe, che vengono tirate verso l’addome.

Uno dei rimedi più efficaci per calmarlo è praticare un massaggio leggero, con movimenti circolari, sulla pancia o sulla schiena del bebè, mentre lo si tiene in braccio o nella culla, sempre sotto la sorveglianza di un adulto. La posizione a pancia in giù è infatti sconsigliata durante il sonno nei primi mesi di vita del bebè in quanto aumenta il rischio di SIDS (Sudden Infant Death Syndrome, o meglio, morte in culla).

Pianto improvviso durante il sonno: come interpretarlo?

Il pianto improvviso durante il sonno, di solito, si presenta a partire dal sesto mese di vita del bebè quando, durante il sonno, inizia a rielaborare le emozioni vissute durante il giorno. A scatenarlo può essere una situazione nuova, come l’inserimento al nido o il ritorno al lavoro dei genitori, che presuppone un distacco da quelle che sono le figure di riferimento per lui o lei.

Per prevenirlo, è importante dedicare il giusto tempo alla routine del sonno e creare un’atmosfera rilassante nella camera dove dorme il bebè, magari lasciando accesa una luce notturna.

Quando si presenta, è meglio non aspettare che il bambino smetta e si rimetta a dormire, ma intervenire per cercare di consolarlo.

Di solito, i risvegli notturni si risolvono spontaneamente quando il bebè impara ad elaborare le emozioni vissute durante il giorno.