Metodi per lo svezzamento del neonato e le pappe più indicate

Pappe per lo svezzamento

Tanti consigli e idee per preparare delle gustose pappe da proporre ai neonati nella fase dello svezzamento

 

Durante lo svezzamento proporre al neonato una pappa gustosa e ben bilanciata dal punto di vista nutrizionale è importante per abituarlo fin da subito a un’alimentazione corretta e salutare.

Vuoi qualche idea o consiglio utile per preparare le prime pappe per il tuo bambino? Continua a leggere questo articolo e scopri i nostri preziosi consigli a riguardo!

L’importanza della prima pappa

L’assaggio della prima pappa è un momento molto delicato e importante del percorso di sviluppo del tuo bambino, perché gli permette di conoscere nuovi sapori e consistenze.

È importante infatti ricordare che l’inizio dello svezzamento coincide anche con la nascita di preferenze e abitudini alimentari del bambino, per questo è importante curare attentamente la preparazione dei primi pasti e affidarsi sempre ai consigli del pediatra.

Tieni presente che esistono due tipi di svezzamento: lo svezzamento classico e l’autosvezzamento, ovvero la possibilità di dare ai bambini, fin dai primissimi approcci al cibo, le stesse cose che mangiano i genitori. L’importante, in questo caso, è prestare attenzione alla consistenza degli alimenti e alle dimensioni.

Non preoccuparsi troppo delle reazioni del neonato

La prima pappa è un momento emozionante per tutta la famiglia: segna l’inizio di una nuova fase nella crescita del bambino, fatta di scoperte, sapori e nuove abitudini.

Ogni neonato reagisce in modo diverso: alcuni accolgono con entusiasmo il cucchiaino, altri sono più titubanti e ci mettono un po’ a prendere confidenza con le nuove consistenze. È del tutto normale che all’inizio il piccolo spinga fuori il cibo con la lingua, faccia smorfie curiose o giochi più che mangiare.

Non bisogna forzarlo: l’obiettivo delle prime settimane non è nutrirlo, ma abituarlo gradualmente all’esperienza del pasto. Un ambiente tranquillo, senza pressioni e con il sostegno affettuoso del genitore, favorisce un approccio sereno e positivo al cibo. Anche piccole quantità sono sufficienti: ogni cucchiaino è un passo avanti verso l’autonomia alimentare.

Insomma, anche in questo caso bisogna armarsi di pazienza e provare, provare e riprovare.

Come si prepara la prima pappa di uno svezzamento classico?

Vediamo ora a cosa e come preparare le pappine per lo svezzamento classico.

Una prima pappa da svezzamento classico si prepara in genere con una base di brodo vegetale, al quale si aggiunge una farina specifica per l’alimentazione dei neonati (riso, mais, tapioca o cereali misti). Versa la quantità di brodo necessaria nel piatto e poi aggiungi la farina a pioggia, mescolandola con una piccola frusta per evitare la formazione di grumi.

Se vedi che il bimbo inizia a mangiare la pappa senza troppi problemi, puoi iniziare ad aggiungere alla pappa anche un cucchiaino di olio extravergine di oliva.

Non aggiungere il sale alla pappina preparata col brodo vegetale ed evita assolutamente di utilizzare il dado o il brodo liofilizzato, ma utilizza invece delle verdure fresche.

Servendoti di un cuoci pappa, poi, potrai preparare da zero anche degli omogeneizzati di verdure, carne o pesce da proporre al tuo bambino in questa fase dello svezzamento.

Mamma con in braccio la sua bambina che prepara la pappa in cucina

Brodo vegetale per lo svezzamento classico: la ricetta

Come abbiamo accennato nel paragrafo precedente, la base delle prime pappe per lo svezzamento è quindi il brodo vegetale, che si prepara con pochi e semplici ingredienti.

Ingredienti

  • una patata
  • una carota
  • 1 costa di sedano
  • 1 zucchina
  • 1 litro d’acqua

Procedimento

Lava bene tutte le verdure e sbuccia carota e patata con un pelapatate, quindi mettile a bollire in una pentola dai bordi alti insieme all’acqua e alla zucchina. Lascia cuocere il brodo vegetale a fuoco medio-basso per circa un’ora: sarà pronto quando il suo volume si sarà ridotto di circa la metà. A questo punto filtra bene il brodo e utilizzalo.

Con questa ricetta puoi ottenere all’incirca 5 o 6 porzioni di brodo. Quindi, puoi conservarlo in freezer, versandolo negli appositi contenitori già porzionato.

Consigli per la preparazione del brodo vegetale

Se, nelle primissime settimane dello svezzamento, è meglio preparare il brodo con poche verdure dal gusto delicato, con il passare del tempo si possono aggiungere anche altre verdure, come cipolle, porri e broccoli. Ti consigliamo, però, di aggiungere una tipologia di verdura alla settimana, così da valutare la reazione del bambino al nuovo sapore e, eventualmente, trovare subito la causa di reazioni allergiche.

Ricetta del brodo di carne per lo svezzamento

Alla ricetta del brodo vegetale descritta qui sopra, puoi aggiungere un pezzo di carne di pollo, coniglio o manzo alle verdure che già usi per preparare il brodo. Quando prepari il brodo di carne, devi però avere l’accortezza di sgrassarlo prima di offrirlo al bambino. Come fare? Ecco qui due semplici modi:

  • A freddo. Dopo aver preparato il brodo, filtralo, versalo in un vasetto di vetro con il tappo e mettilo in frigorifero. Una volta raffreddato, elimina lo strato di grasso che si è formato in superficie;
  • A caldo. Una volta pronto, filtra il brodo e rimettilo nella pentola. Quando sarà giunto a temperatura ambiente, metti uno strofinaccio pulito o una garza su un colino a maglie strette bagnato con acqua fredda, quindi filtra il brodo.

Autosvezzamento: un approccio guidato dal bambino

L’autosvezzamento  è un altro metodo di alimentazione complementare sempre più scelto da molti genitori che desiderano introdurre i cibi solidi a pezzettini rispettando i ritmi e la curiosità del bambino. Anche questo metodo non prevede uno schema rigido di introduzione degli alimenti, ma si basa sull’offerta di piccoli assaggi dei pasti della famiglia, in forma e quantità adatte.

Il bambino partecipa al momento del pasto insieme ai genitori, osserva, esplora e sperimenta, sviluppando in modo naturale autonomia, coordinazione e fiducia in un cibo simile a quello mangiato dai genitori ma adatto alla sua età.

È fondamentale che il piccolo sia pronto dal punto di vista motorio, sappia stare seduto con un buon controllo del capo e mostri interesse verso ciò che mangiano gli adulti.

Tra i vantaggi dell’autosvezzamento ci sono un rapporto più sereno con il cibo, la varietà dei sapori e lo sviluppo del gusto personale. È sempre consigliabile confrontarsi con il pediatra per assicurarsi che il bimbo sia pronto e che l’alimentazione sia bilanciata e adatta alla crescita del bambino.

Prime pappe: i cibi da evitare nei primi due anni di vita

Lo svezzamento è un momento fondamentale per insegnare al bambino ad alimentarsi correttamente.

Per questo, fin da subito, è importante proporgli cibi preparati in modo sano e bilanciato, evitando alcuni ingredienti meno salutari. Ma quali sono i cibi da evitare nei primi due anni di vita, o comunque da proporre con molta parsimonia?

Questi consigli valgono sia per lo svezzamento classico che per l’autosvezzamento.

Sicuramente sale e zucchero sono due ingredienti che nell’alimentazione del bambino, quando possibile, andrebbero evitati del tutto. Non solo perché un uso eccessivo di questi prodotti è poco salutare, ma anche perché non permettono al neonato di imparare ad apprezzare il sapore naturale dei cibi.

Quando si preparano le prime pappe, perciò, meglio non usare il sale, così come non si dovrebbe aggiungere lo zucchero alla frutta che si propone al bebè, che è già naturalmente dolce.

Anche quando si iniziano ad offrire al neonato bevande diverse dall’acqua o dal latte, come il succo di frutta, è meglio evitare i prodotti confezionati e preparare, invece, una spremuta, un estratto o un centrifugato con frutta di stagione senza aggiungere zucchero.

Tra gli elementi che i bambini piccoli non dovrebbero mai mangiare ci sono: mirtilli, cioccolato, alcol, cibi piccanti, alimenti crudi, muffe, latte non riscaldato, formaggi non pastorizzati, bevande con caffeina, infusi, fritture o altri cibi particolarmente elaborati.

Un altro alimento che non va proposto al bambino prima dell’anno di età è il miele, in quanto può contenere spore di botulino. Anche i funghi non andrebbero proposti ai bambini almeno fino ai 12 anni di età.

Lo svezzamento è un percorso unico e personale, che ogni bambino affronta con i propri tempi e le proprie preferenze. Che si scelga un approccio tradizionale, l’autosvezzamento o una via intermedia, l’importante è offrire cibo sano, vario e adatto alla sua età, sempre con pazienza e ascolto.

Le prime pappe rappresentano molto più di un passaggio nutrizionale: sono un’occasione di scoperta, relazione e autonomia. Accompagnare il bambino in questo viaggio con serenità, senza forzature, aiuta a costruire fin da subito un rapporto positivo con il cibo e con i momenti dei pasti. Ogni cucchiaiata condivisa è un gesto d’amore!