Fasciare il neonato, ecco la pratica dello swaddling

Neonato fasciato con la tecnica dello swaddling

Tutti i benefici e le tecniche migliori per fasciare il neonato senza alcun rischio

 

Hai mai sentito parlare dello swaddling (o swaddle)?

Nonostante sia una tecnica utilizzata principalmente in paesi non europei, sta piano piano prendendo piede anche in Europa e in Italia, grazie a tutti i suoi benefici.

Vediamo allora con esattezza di che cosa si tratta, quali sono i vantaggi e come fare pratica affinché il neonato possa godere dei benefici senza incorrere in rischi.

Swaddling neonato: cos’è e cosa significa

La parola “swaddling” può essere tradotta in italiano proprio con il termine “fasciare”.

Si tratta di un’abitudine molto antica, comune soprattutto nei paesi extra-europei, ma ormai molto diffusa anche da noi. Le testimonianze più lontane ci arrivano infatti dalle migrazioni delle popolazioni dell’Asia centrale nel 4000 a.C., ma ritroviamo lo swaddling anche nei testi biblici, che lo collegano agli antichi Greci e Romani.

Consiste nell’avvolgere il neonato all’interno di un piccolo lenzuolo di cotone (una mussolina morbida), così da farlo sentire protetto e ben contenuto.

Perché fasciare un neonato?

Ma perché utilizzare questa tecnica e decidere di fasciare il proprio bambino?

Questa pratica risponde alla necessità del bambino di mantenere nei primi mesi un contatto rassicurante, di sentirsi contenuto e avvolto, e di ricevere protezione.

Nonostante ogni neonato sia diverso, è indubbio che necessiti di protezione e rassicurazione. Gliela si può offrire tenendolo in braccio, parlandogli in modo lieve e calmo, ma anche avvolgendolo in questo lenzuolino traspirante che contiene i suoi movimenti senza stringerlo.

Il piccolo potrà così rivivere le stesse sensazioni che provava nel grembo materno durante la gravidanza, e potrà rilassarsi.

Come fasciare un neonato

Come si fascia un neonato?

Le tecniche sono molteplici, ma ne esiste una che è sicuramente la tecnica più utilizzata (nonché la più semplice da imparare).

Nonostante la pratica sia antichissima, è fondamentale attenersi ad alcune regole e procedure affinché si possa effettuare lo swaddling in maniera corretta, senza rischi per il piccolo.

Ecco tutti i passaggi da seguire passo per passo, per un risultato perfetto:

  • prendere il lenzuolino (l’ideale sarebbe la mussola di cotone)
  • stenderlo sul lettino o sul fasciatoio, e piegarlo in due, dandogli la classica forma a punta di diamante con la punta rivolta in basso
  • posizionare con delicatezza il neonato sul lenzuolino, facendo in modo che le spalle siano all’altezza del bordo superiore
  • distendere il braccio sinistro del bambino lungo il suo fianco
  • prendere la punta laterale sinistra del lenzuolo e ripiegarla sul petto del neonato fino a incastrarla dietro la schiena, lasciando però libero il braccio destro
  • ripetere la stessa operazione con il braccino destro e la punta destra laterale del lenzuolo

Puoi decidere se lasciare libera l’estremità inferiore della mussolina (il terzo angolo) oppure se piegarla internamente e rimboccarla sul petto del piccolo.

Alla fine, è molto importante controllare che la fasciatura sia stata eseguita correttamente: non deve né slegarsi facilmente né risultare troppo stretta e costrittiva per il bambino. Per accertarti della buona riuscita, inserisci due dita tra il petto del piccolo e il tessuto.

Mamma che fascia il suo neonato delicatamente con la pratica dello swaddling

Cosa utilizzare per la fasciatura

Per lo swaddling è fondamentale utilizzare un lenzuolino di cotone morbido, possibilmente con trama a nido d’ape (come la mussolina, appunto), in quanto dà la possibilità di contenere il piccolo senza però costringere i suoi movimenti.

Ti sconsigliamo l’uso di coperte e di trapunte per la fasciatura, le quali potrebbero portare il neonato ad avere troppo caldo, divenendo un rischio soprattutto durante la nanna.

In ogni caso, la testa deve rimanere scoperta, così come le gambe: è necessario che il piccolo possa essere libero di assumere la tipica posizione a “ranocchietta”.

Fasciatura neonato: fino a quando?

Per quanto riguarda periodi e tempistiche, è bene sapere che è possibile iniziare a fascia il bebè sin dai primi giorni di vita, subito dopo la nascita.

E fino a quando possiamo praticare lo swaddling? Non appena il piccolo inizia a manifestare i primi segni legati al desiderio di rotolare o volersi girare su un fianco, è necessario interrompere la pratica. Ciò avviene tendenzialmente attorno al 4°-5° mese di età, ma ovviamente ogni bambino è diverso e ha i propri tempi. Capita infatti di vedere questi primi segnali anche verso i 2-3 mesi.

Il bisogno di interrompere questa fasciatura deriva dal fatto che, voltandosi sul fianco, il piccolo rischierebbe poi di ritrovarsi a pancia in giù, in posizione prona e con il viso rivolto verso il materassino del lettino, e di non riuscire poi a muoversi o ad aiutarsi con le braccia perché avvolto nel lenzuolino.

Superato il periodo dello swaddling, puoi optare per il sacco nanna.

I benefici dello swaddling: quando farlo e quando non farlo

Se lo swaddling viene effettuato nel modo corretto e nel periodo di vita indicato, i benefici sono numerosi:

  • agevola sensazioni di protezione e contenimento, facendo provare al neonato ciò che provava all’interno dell’utero materno
  • favorisce il relax nel momento in cui dobbiamo far addormentare il piccolo
  • favorisce il rilassamento quando il bambino si mostra nervoso
  • favorisce la durata del sonno e contiene il “riflesso di moro”, soprattutto nei neonati che tendono a svegliarsi con facilità
  • permette di allungare la fase non REM del sonno, ovvero la fase di sonno tranquillo
  • dà tranquillità al piccolo anche durante il bagnetto, che si dimostra a volte un momento stressante per lui
  • protegge il piccolo dalle correnti d’aria
  • offre beneficio in caso di coliche
  • si dimostra un utile modo per rasserenare i bambini nati prematuri, il cui sistema nervoso non perfettamente maturo li rende spesso più agitati

Ci sono però alcuni momenti in cui questa pratica è sconsigliata ed è da evitare:

  • in caso di febbre o malessere: se la temperatura corporea sale, è necessario scoprire il più possibile il bambino
  • in caso di tensione, nervosismo o agitazione: per effettuare la fasciatura, è importante che il piccolo sia tranquillo

Il nostro consiglio è ovviamente quello di confrontarti con il tuo pediatra e valutare insieme a lui la pratica, le modalità e la sicurezza, in modo che tu possa scegliere con cura sempre le opzioni migliori per il tuo bambino.

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