Selettività alimentare nei bambini: perché succede e come superarla

Bambino che rifiuta di mangiare verdure a tavola in cucina

Gestire la varietà nella dieta dei bambini è fondamentale per promuovere un approccio positivo nell’alimentazione infantile

 

La selettività alimentare nei bambini è un fenomeno molto comune, ma a volte può far preoccupare i genitori. 

Vediamo quindi insieme di cosa si tratta, quali sono le cause e quali i consigli e le buone abitudini per prevenirla e affrontarla.

Cosa si intende per selettività alimentare nei bambini

La selettività alimentare si riferisce alla preferenza di un bambino per un numero limitato di alimenti, rifiutando di mangiare una varietà di cibi. 

Questo comportamento si manifesta spesso durante il periodo dello svezzamento e può continuare nelle prime fasi dell’infanzia

È importante comprendere che la selettività alimentare non è un semplice capriccio, ma una fase evolutiva del comportamento alimentare infantile: infatti, i bambini possono sviluppare preferenze specifiche per determinati alimenti a causa di fattori sensoriali, genetici e comportamentali.

Quando inizia la selettività alimentare

La selettività alimentare tende a iniziare intorno ai 18 mesi e può persistere fino ai 3 anni

Durante questa fase, i bambini sviluppano preferenze specifiche per alcuni cibi. È un momento cruciale in cui l’interazione con gli alimenti e l’ambiente familiare gioca un ruolo fondamentale. 

Cause e fattori della selettività alimentare

I bambini decidono di rivolgere il loro interesse solo ad alcuni alimenti per diversi motivi:

  • fattori sensoriali: alcuni bambini sono più sensibili a consistenze, odori e sapori specifici e questa sensibilità può portare a un rifiuto di cibi con caratteristiche particolari (spesso è il caso delle verdure o del pesce)
  • esperienze passate: episodi sgradevoli accaduti nel passato o esperienze negative con il cibo possono causarne il rifiuto. È importante trattare questi episodi con calma e non forzare il bambino
  • comportamento e sviluppo: la selettività può essere una fase normale del comportamento evolutivo. I bambini esplorano il mondo anche attraverso il cibo e possono avere periodi di preferenze limitate

Buone abitudini per prevenire l’alimentazione selettiva nei bambini

Prevenire la selettività alimentare è possibile adottando alcune buone pratiche fin dallo svezzamento.

Sicuramente offrire una varietà di alimenti e presentare diversi cibi fin dai primi mesi di vita aiuta i bambini a sviluppare una maggiore accettazione di sapori e consistenze diverse. 

Anche mangiare tutti insieme e condividere i pasti con la famiglia fa sì che i bambini osservino e imitino le abitudini alimentari degli adulti, stabilendo un modello comportamentale da seguire.

Cucinare insieme ai bambini, poi, li rende più inclini a provare ciò che hanno aiutato a preparare e può diventare un momento di gioco e apprendimento!

Il bambino si rifiuta di mangiare?

Quando un bambino si rifiuta di mangiare, ci si può rivolgere a un pediatra o a un nutrizionista che potrà fornire utili consigli personalizzati.

Bambino sul seggiolone che piange e spinge il piatto della mamma rifiutando il cibo

Chiaramente a casa ci sono alcune strategie che possono aiutare a superare questo comportamento:

  • presentare il cibo in modo attraente: usare forme divertenti e colori vivaci può rendere il cibo più appetibile. Piatti ben presentati possono stimolare la curiosità e l’interesse del bambino.
  • proporre alternative: se un bambino rifiuta un alimento, puoi provare a offrire un’alternativa simile in termini di valore nutrizionale. Ad esempio, se il bambino rifiuta le carote, puoi provare a sostituirle con la zucca o il peperone dolce.
  • proporre degli snack sani che possano invogliarlo a riavvicinarsi ad alcuni alimenti
  • variare le ricette e la consistenza: si può provare a proporre gli stessi alimenti in modi diversi (purea, pezzetti, al forno). Questa varietà può stimolare l’interesse del bambino.
  • stabilire routine regolari: mantenere orari fissi per i pasti aiuta a creare un senso di sicurezza e prevedibilità. 
  • utilizzare rinforzi positivi: lodi e incoraggiamenti possono motivare i bambini a provare nuovi alimenti. È importante celebrare anche i piccoli progressi.
  • osservare le preferenze: può essere importante tenere traccia dei cibi accettati e rifiutati per identificare eventuali schemi ricorrenti. Questo può aiutare a capire meglio le preferenze del bambino e a identificare periodi di selettività ormai conclusi o modificati.

Infine, il consiglio principe: evitare le pressioni. Forzare un bambino a mangiare può causare un rifiuto ancora maggiore. È meglio proporre il cibo in modo rilassato e senza insistenza, permettendo al bambino di esplorare nuovi sapori al proprio ritmo. Quindi rimanete calmi: mostrarsi sereni e pazienti riduce la tensione durante i pasti. E un ambiente calmo e rilassato favorisce un’esperienza alimentare positiva. 

Inoltre, la selettività alimentare spesso rappresenta una fase temporanea che può migliorare con perseveranza.

Pratiche da evitare

Per evitare di peggiorare la selettività alimentare, è importante:

  • non fare confronti: evitare di confrontare il bambino con altri bambini. Ogni bambino ha i suoi tempi e le sue preferenze.
  • non utilizzare il cibo come punizione: questo può creare un’associazione negativa con l’alimentazione. Il cibo dovrebbe essere sempre presentato in modo positivo.
  • evitare ricompense alimentari: al tempo stesso usare il cibo come ricompensa può creare un rapporto problematico con l’alimentazione. È meglio non favorire questa abitudine e utilizzare altre forme di rinforzo positivo.

Importanza del supporto e della comprensione

Il ruolo dei genitori è fondamentale nel gestire la selettività alimentare dei bambini. 

Comprendere e offrire supporto emotivo può fare una grande differenza. È essenziale ascoltare il bambino, comprendere le sue preferenze e avversioni senza giudicare, mostrando empatia e rispetto per i suoi gusti.  

Ogni bambino è un individuo unico con le proprie caratteristiche e preferenze; quindi, affrontare la selettività alimentare richiede un approccio personalizzato, positivo e comprensivo.