Come insegnare ai bambini a mangiare da soli

Papà che insegna al suo bambino sul seggiolone a mangiare da solo aiutandolo a tenere il cucchiaio

Alcuni consigli per aiutare i piccoli a essere autonomi a tavola.

 

Insegnare al tuo piccolo a mangiare da solo è un passo importante nel suo percorso di crescita e autonomia.

Ci piace ricordare che ogni bambino è unico e il suo percorso di apprendimento può variare. E vogliamo suggerirti alcune proposte pratiche per guidarti attraverso quest’avventura di insegnamento senza stress.

Sperimenta diversi approcci e adatta le tue strategie alle esigenze del tuo piccolo. Con un mix di pazienza, affetto e divertimento, il tuo bambino imparerà presto a gestire le proprie posate e a godersi il pasto in maniera indipendente.

A che età i bambini mangiano da soli?

Non c’è una risposta giusta. L’età in cui i bambini iniziano a mangiare da soli può variare notevolmente da uno all’altro. Di solito, intorno ai 15 mesi molti bambini mostrano segni di interesse e capacità crescenti nell’affrontare il cibo in modo indipendente. È proprio in questa fase che molti genitori iniziano a introdurre posate di plastica leggera, come cucchiai e forchette, incoraggiando il loro piccolo a esplorare il mondo del cibo in maniera giocosa.

Tuttavia, in generale, le fasi di approccio al cibo sono:

  • a circa 9 mesi il bimbo riesce a tenere in mano il biberon e a portarlo alla bocca, così come sa succhiare un biscotto
  • tra i 12 e i 15 mesi inizia a sviluppare capacità più specifiche, come quella di tenere un cucchiaio con le mani
  • intorno ai 2 anni riesce a usare la forchetta
  • a 3 anni in genere ha imparato a sedere a tavola e mangiare da solo correttamente (puoi anche coinvolgerlo per cucinare insieme)
  • verso i 6 anni potrebbe iniziare a usare il coltello, sempre sotto lo sguardo attento di un adulto

È importante notare che ogni bambino è un individuo unico, e il suo interesse per il cibo e la voglia di mangiare da solo possono manifestarsi in momenti diversi.

Rispettare il ritmo naturale del bambino, inserendo gradualmente elementi di autonomia nel pasto, favorisce un approccio positivo e divertente all’alimentazione. L’obiettivo è creare un ambiente che incoraggi lo sviluppo delle capacità del bambino in modo naturale e gioioso, mantenendo un equilibrio sano tra istruzioni e libertà esplorativa.

Mamma abbraccia i suoi bambini che stanno mangiando da soli a tavola

5 suggerimenti per insegnare ai piccoli a mangiare in autonomia

La transizione verso l’autonomia a tavola richiede sicuramente tempo e pazienza. Creare un ambiente favorevole, fornirgli le posate adatte e seguirlo con attenzione sono elementi chiave in questo percorso di apprendimento. Tagliare il cibo in pezzetti piccoli facilita il processo di afferrare e masticare, contribuendo allo sviluppo delle abilità motorie.

Incorpora gradualmente questi suggerimenti nella routine quotidiana a casa. Ricorda che insegnare al tuo bambino a mangiare da solo è un processo che richiede costanza e adattabilità. Sii flessibile e lascia che il pasto diventi un momento di esplorazione e divertimento.

Mentre il tuo bambino impara a gestire il cucchiaio e la forchetta, noterai che acquisisce non solo abilità fisiche ma anche capacità sociali.

Mangiare insieme diventa un’occasione per la famiglia di condividere esperienze e conversazioni, promuovendo l’importanza del pasto come momento di connessione.

E ora… ecco i nostri 5 suggerimenti per insegnare ai bambini a mangiare da soli!

1)     Crea un ambiente favorevole a tavola

Una casa accogliente è la chiave per un pasto piacevole. Scegli posate e piatti leggeri e facili da maneggiare. Un seggiolone stabile e confortevole è essenziale per mantenere il piccolo a tavola in modo sicuro.
Rendi la tavola un luogo accogliente, provando a evitare distrazioni come televisione o smartphone. Mangia accanto a lui e coinvolgi da subito (sin dallo svezzamento) tutti gli altri membri della famiglia: l’apprendimento si svolge in gran parte tramite l’osservazione degli adulti, per cui – mangiando tutti assieme – sarà più facile che il bimbo inizi a mangiare da solo.

2)     Introduci le posate gradualmente

Le posate possono sembrare una montagna da scalare per le manine piccole. Inizia con piatti e set per la pappa in plastica leggera, per esempio cucchiaio e forchetta. Mostra al tuo bambino come impugnare le posate, incoraggiandolo a fare lo stesso. L’ideale è che l’apprendimento avvenga in modo naturale e giocoso, senza stress per il bambino.
Utilizza un bicchiere di plastica infrangibile adatto alle sue mani per incoraggiare l’uso del bicchiere in modo sicuro.

3)     Armati di pazienza e non dimenticare la supervisione

Mangiare da solo può comportare inevitabili disordini e richiede un po’ di pazienza. Mantieni la calma e offri una supervisione attenta. Lascia che il tuo piccolo esplori il cibo con le mani e impari a portarlo alla bocca.

Organizzati per prevenire al meglio “disastri”: usa tovaglie di plastica e bavaglini ampi, o ricopri il piano del seggiolone. In questo modo non sarà un problema quando rovescerà il piatto o uscirà il cibo appena messo in bocca (piccoli incidenti di percorso inevitabili!)

4)     Sperimenta alimenti diversi

Inizia dai piatti che conosce meglio ma introduci gradualmente nuovi cibi e testa diverse consistenze: parti da creme dense e puree fino ad arrivare ai cibi più duri. In questo caso aiuta il tuo bambino tagliando il cibo a pezzetti piccoli per facilitare lo sviluppo delle capacità motorie, come afferrare e masticare. Ricorda che la varietà è la chiave per una sana alimentazione, e imparare a mangiare da solo è il momento perfetto per esplorare nuovi sapori.

5)     Stabilisci regole chiare

Imposta regole di base precise per i pasti. Ad esempio, insegnagli a sedersi a tavola durante la colazione, il pranzo, la merenda e la cena. E ricorda che l’insegnamento parte dal buon esempio: i genitori sono i primi che dovrebbero stare seduti durante tutto il pasto: apparecchia già con tutto il necessario così che la necessità di alzarsi sia limitata al massimo. Tutto ciò non solo promuove la buona educazione a tavola, ma crea anche un ambiente strutturato che aiuta il bambino a concentrarsi sul cibo.