Neonati in aereo: tutto quello che c'è da sapere per viaggiare sereni

Neonato felice sull'aereo con la sua mamma

Una guida che risponde a tutte le domande più frequenti sui viaggi in aereo con i neonati

 

Programmare un viaggio in aereo con un neonato è un’esperienza nuova per i neogenitori, che devono confrontarsi con pratiche burocratiche e dubbi sull’età in cui i bambini possano iniziare a volare, su come comportarsi quando si è in volo e su cosa sia possibile portare con sé.

In questa guida trovi tutte le informazioni che ti servono per viaggiare in areo con dei neonati.

I neonati possono viaggiare in aereo?

La maggior parte delle compagnie aeree accetta di imbarcare anche bambini nati da pochi giorni. Secondo le indicazioni della Società Italiana di Pediatria, infatti, in assenza di problemi di salute, i neonati possono iniziare a viaggiare in aereo già dopo 48 ore dalla nascita, anche se è consigliabile aspettare che abbiano raggiunto la prima settimana di vita.

Prima di prenotare un viaggio in aereo con un neonato di pochi giorni, in ogni caso, è bene chiedere il parere del pediatra.

A quanti mesi un neonato può prendere l’aereo?

Un neonato può quindi iniziare a prendere l’aereo già dall’età di 0 mesi.

Anche se, a meno che non si debba affrontare un’urgenza particolare, sarebbe preferibile attendere che sia stato sottoposto alle prime vaccinazioni, quindi almeno fino al terzo mese.

Nonostante i filtri degli aerei siano piuttosto efficienti, infatti, i bambini di età inferiore a tre mesi sono più a rischio di essere esposti a infezioni virali e batteriche che possono circolare sull’aereo.

I neonati pagano il biglietto aereo?

I neonati non pagano il biglietto aereo (ma solo le tasse aeroportuali) o godono di una tariffa ridotta solo se viaggiano in braccio a un adulto, a cui viene fornito uno speciale tipo di cintura per garantire la sicurezza del bebè durante il volo.

Nel caso in cui si voglia acquistare un posto a sedere per il bambino e farlo viaggiare con il seggiolino si pagherà la tariffa intera.

In ogni caso, prima di acquistare i biglietti per un volo, è bene verificare le politiche di tariffazione per i bambini della singola compagnia aerea.

Mamma con il suo neonato in aeroporto

Che documenti servono per prendere l’aereo con un neonato?

Per prendere l’aereo con un neonato si deve essere in possesso della carta d’identità o del passaporto del bambino, a seconda della destinazione da raggiungere.

Mentre in passato era possibile far viaggiare i neonati in aereo appoggiandosi ai documenti dei genitori oggi i bambini devono avere dei documenti personali. Documenti che devono essere richiesti obbligatoriamente alla presenza di entrambi i genitori agli enti di competenza.

Per i viaggi verso destinazioni italiane è sufficiente avere con sé la carta d’identità del bambino, che ha una validità di 36 mesi.

Per i viaggi intracomunitari, cioè che si svolgono all’interno dell’Unione Europea, è sufficiente la carta d’identità ma quest’ultima deve essere valida per l’espatrio.

Per i viaggi che hanno come destinazione un paese extra UE, invece, è obbligatorio avere con sé anche il passaporto individuale del bambino che, di solito, ha una validità di 3 anni.

Latte liquido per neonati: si può portare in aereo?

Sì, il latte liquido per neonati si può portare in aereo, così come il necessario per la pappa.

Mentre le compagnie aeree impongono restrizioni severe sul trasporto di liquidi in aereo se destinati all’uso da parte degli adulti, se i prodotti sono destinati ai bambini non ci sono invece limiti neanche per quanto riguarda le quantità.

Tuttavia, è importante dichiarare che nel bagaglio a mano sono presenti prodotti destinati all’alimentazione dei bambini.

Neonati in aereo: attenzione alle orecchie

Le orecchie dei bambini, ancora più di quelle degli adulti, sono particolarmente sensibili agli sbalzi di pressione. Durante la fase di decollo la pressione all’interno della cabina diminuisce, mentre quella all’interno dell’orecchio rimane invariata. Al momento dell’atterraggio, invece, la pressione dentro la cabina risale, mentre quella all’interno dell’orecchio resta uguale a quando si è in volo.

Sia nella fase di decollo, sia in fase di atterraggio, il timpano è perciò sottoposto a sbalzi di pressione che possono causare la tipica sensazione di orecchio tappato che va da un leggero fastidio fino a un vero e proprio dolore.

Mentre gli adulti e i bambini più grandi sono in grado di contrastare questa sensazione masticando, deglutendo oppure sbadigliando, i neonati non riescono a farlo da soli.

Per questo, è importante che i genitori li aiutino a ripristinare l’equilibrio della pressione interna dell’orecchio facendoli ciucciare: è possibile attaccarli al seno, oppure offrire loro il biberon o il ciuccio.

Se un neonato ha un forte raffreddore, con accumuli di catarro importanti, oppure soffre di otite è bene evitare di farlo volare fino a che non starà bene.

Oltre agli sbalzi di pressione, può essere utile proteggere le orecchie dei bimbi anche dal rumore prodotto dall’aereo, che può raggiungere fino a 100 decibel e risultare quindi fastidioso, usando dei tappi per le orecchie o delle cuffie antirumore.