Outdoor education: cos'è e perché è importante per i bambini

Due bambini che si godono la natura e l'aria aperta insieme ai genitori

Un insieme di modelli educativi basati sullo stretto contatto dei bambini con la natura. Scopri l’outdoor education e i suoi benefici

 

I bambini hanno un grande bisogno del contatto con l’ambiente naturale. Tuttavia, la società moderna offre loro sempre meno occasioni per scoprire le bellezze della natura e apprendere nuove competenze attraverso la sua esplorazione.

Con l’Outdoor education lo spazio di apprendimento si trasferisce al di fuori delle scuole e i bambini hanno modo di sviluppare competenze cognitive, motorie e sociali attraverso il contatto con la natura.

Vuoi saperne di più sui modelli di apprendimento basati sull’educazione all’aria aperta? Ne parliamo in questo articolo.

Outdoor education: cos’è l’educazione all’aria aperta?

Il termine “outdoor education” significa, letteralmente, educazione all’aria aperta e comprende diversi metodi educativi basati sul contatto tra bambini e natura.

Nella realtà quotidiana, questi metodi si traducono nello spostamento dell’ambiente scolastico da un’aula chiusa dentro un edificio all’ambiente naturale, per consentire ai bambini di apprendere attraverso il contatto e l’esplorazione degli elementi naturali.

Come nasce l’educazione all’aperto?

Già Maria Montessori, a inizio ‘900, parlava dello scarso contatto dei bambini con la natura e nel suo libro “Il metodo della pedagogia scientifica applicato nelle Case dei Bambini” ha dedicato un intero capitolo all’importanza della natura e alla sua integrazione non solo nella scuola, ma anche nella vita quotidiana dei bambini.

Jonh Dewey, filosofo e pedagogista statunitense, sosteneva che l’ambiente svolge un ruolo fondamentale nell’apprendimento dei bambini, i quali non sono attori passivi al suo interno ma interagiscono con esso.

Ma l’educazione all’aperto come la intendiamo oggi affonda le sue radici in diversi modelli, a partire da quello dello scoutismo statunitense, che da sempre promuove il contatto con la natura come strumento educativo.

Quelle che influenzano maggiormente le correnti pedagogiche europee, tuttavia, sono: l’esperienza nata in Germania con i kindergarten di Friedrich Fröbel e diffusasi soprattutto nei Paesi del Nord Europa come Svezia e Finlandia; lo Skogsbornehaven nato in Danimarca negli anni ’50 dall’esperienza di Ella Flatau, che si occupava dei suoi quattro figli e di quelli dei vicini facendoli giocare a contatto con la natura e che divenne il primo modello di asilo nel bosco.

Bambini all'aria aperta che si divertono

I benefici dell’Outdoor education

Trasformare un ambiente naturale come il bosco, il parco o, semplicemente, il cortile della scuola nell’aula in cui si svolgerà la lezione offre ai bambini diversi benefici psicofisici e di apprendimento sia cognitivo, sia comportamentale, sia nell’ambito della socialità.

Imparare circondati dalla natura permette ai bambini di:

  • acquisire sicurezza e consapevolezza di sé e delle proprie capacità;
  • imparare il valore della cooperazione;
  • migliorare le proprie capacità di comunicazione;
  • sviluppare la socialità;
  • acquisire una maggiore sensibilità ambientale;
  • rinforzare abilità fisiche come forza, equilibrio e resistenza;
  • sviluppare creatività, curiosità e fantasia.

A scuola nel bosco: l’esperienza dei progetti educativi a contatto con la natura

Quello della scuola nel bosco, specie per quanto riguarda le scuole dell’infanzia, è un modello educativo molto diffuso in Nord Europa che sta prendendo piede anche in Italia.

In particolare, sono due i modelli di scuola nel bosco ai quali ci si ispira più di frequente:

  • un modello più classico, maggiormente diffuso in Germania, che prevede che i bambini frequentino la scuola per alcune ore al mattino. Una scuola che, spesso, non ha un vero e proprio edificio di riferimento, se non un capanno dove riporre attrezzi e vestiario,
  • un modello di scuola nel bosco integrato, più diffuso in Danimarca, che prevede che la mattina i bambini trascorrano il loro tempo all’aria aperta mentre nel pomeriggio le attività si trasferiscono in un’aula tradizionale.

In Italia, sono diverse le regioni in cui sono presenti realtà come l’asilo nel bosco, un tipo di scuola che propone progetti educativi che hanno l’obiettivo di favorire il contatto diretto dei bambini in età prescolare con l’ambiente naturale, che può essere quello del bosco, del mare, dei parchi cittadini.

In molte scuole, anche primarie, sono inoltre attivi progetti che mirano ad avvicinare i bambini con la natura, proponendo attività come il giardinaggio che si svolgono nei giardini scolastici o nei parchi cittadini.

I bambini devono uscire tutti i giorni?

Sì, quando è possibile è bene farli uscire di casa perché trascorrere del tempo all’aria aperta migliora la salute dei bambini.

I più piccoli, oggi, trascorrono la maggior parte del loro tempo al chiuso, in ambienti dove il ricircolo dell’aria, spesso, non è sufficiente per impedire la diffusione di virus respiratori e malattie infettive.

Far uscire i bambini di casa, sia nella bella stagione, sia nelle stagioni più fredde e farli giocare all’aria aperta:

  • contribuisce a pulire i polmoni dalle impurità dovute all’inquinamento;
  • li aiuta a rinforzare l’apparato muscolo-scheletrico e a sviluppare le competenze motorie;
  • insieme a un’alimentazione bilanciata, incentiva il movimento e permette loro di bruciare più calorie, prevenendo sovrappeso e obesità;
  • permette all’organismo di immagazzinare vitamina D;
  • migliora il tono dell’umore.

Insomma, sono tanti i motivi per cui è importante assicurarsi che i bambini trascorrano ogni giorno un po’ di tempo all’aperto. Basta anche solo andare e tornare da scuola a piedi, senza usare l’auto, o uscire mezz’ora ogni pomeriggio per recarsi al parco giochi o al parco della città in cui si vive.