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Tutto quello che devi sapere sul ruttino del tuo neonato
Il ruttino è un momento molto atteso dopo la poppata, sia che questa avvenga al seno della mamma o attraverso il biberon.
Si tratta di una fase importante per il piccolo, che lo accompagna nel corso di un lungo periodo di crescita. E spesso i genitori si trovano ad aiutarlo nel caso in cui lui non riesca a compierlo in autonomia.
Con il ruttino (o eruttazione), infatti, il neonato si libera dell’aria ingurgitata insieme al latte, la espelle e può facilmente affrontare la digestione. Se insieme al ruttino osservi il rigurgito di una piccola quantità di latte, niente paura! È perfettamente fisiologico, e anche molto comune.
Ecco, quindi, tutto quello che c’è da sapere sul ruttino: cosa significa se il neonato non lo fa, come comportarsi in questi casi, e le posizioni e i metodi per agevolarlo.
Il neonato non fa il ruttino
È importante sapere che non tutti i neonati fanno il ruttino dopo aver finito di mangiare, e che alcuni lo fanno ma non dopo ogni singola poppata.
L’esigenza di compiere questo atto può infatti variare in base alle modalità, alle posizioni e alle abitudini di alimentazione.
Solitamente, i neonati che vengono nutriti con latte artificiale tendono a ingerire una maggiore quantità di aria rispetto a quelli che sono allattati al seno con latte materno. Questo avviene per due motivi: prima di tutto, perché durante la suzione è più difficile per loro aderire con la bocca alla tettarella del biberon; in secondo luogo, perché nel biberon stesso è presente dell’aria. Quindi, anche se sai bene come dare il biberon al neonato, non allarmarti se un po’ di aria di troppo entra comunque.
Allo stesso modo, anche i bambini che mangiano con rapidità (sia quelli che si nutrono al seno sia quelli che si nutrono tramite biberon) tendono di solito a ingurgitare più aria, la quale può produrre in loro con maggiore frequenza anche episodi di singhiozzo.
In tutti questi casi, se non lo compie da solo, è molto importante agevolare il ruttino.
Considera inoltre che a volte il neonato può averne bisogno anche durante la poppata. Lo puoi intuire da alcuni evidenti segnali: pianto (è possibile imparare a riconoscere i diversi tipi di pianto del bambino), schiena inarcata, allontanamento dal seno o dal biberon. Sospendi quindi la poppata e permetti al piccolo di eliminare l’aria. Questa eventualità potrebbe poi portare il bimbo a non fare di nuovo il suo ruttino a fine pasto, ma non preoccuparti: si è probabilmente già svuotato a sufficienza durante l’allattamento.
Cosa succede se il neonato non fa il ruttino?
Se il neonato non fa il ruttino pur avendone la necessità, può capitare che l’aria accumulata durante il pasto causi gonfiore e distensione addominale, provocandogli qualche dolore o disturbo.
L’accumulo di aria nello stomaco e nell’intestino può causare anche coliche gassose, irritabilità, disturbi gastrointestinali e reflusso gastroesofageo.
È dunque buona norma stimolare per qualche minuto il bambino alla fine della pappa, soprattutto se dovesse mostrare dei fastidi e avere comportamenti insoliti, così da agevolare in lui il ruttino.
Se però il piccolo si addormenta serenamente e in autonomia dopo aver mangiato, anche senza fare il suo ruttino, non c’è bisogno di preoccuparsi né di forzarlo a compiere questo gesto.
Infine, ricorda anche che a volte capita che il bebè faccia il suo ruttino a distanza di un po’ di tempo dalla poppata. Questo ritardo non è assolutamente un problema, ma è semplicemente il segnale di una digestione più lenta.
Come far fare il ruttino al neonato (posizione e metodi)
Eccoci arrivati ad alcuni suggerimenti su come agevolare il ruttino nel neonato. Vediamo insieme le posizioni più indicate e altri consigli sul comportamento e le attenzioni da mantenere mentre si cerca di far fare il ruttino al piccolo.
Devi sapere che esistono ben 3 posizioni per favorire il ruttino:
- Bambino in posizione verticale: tieni il neonato in braccio, in posizione verticale, con la testa appoggiata sulla tua spalla e il volto rivolto verso ciò che è dietro di te; sostieni la sua testa con una mano, e dagli dei leggeri colpetti sulla schiena con l’altra. Oltre al ruttino, potrebbero esserci dei rigurgiti, quindi ti consigliamo di tenere sulla spalla un asciugamano, un panno o un tovagliolo.
- Bambino seduto sul grembo: siediti sul divano o su una sedia e appoggia il neonato in posizione seduta sul tuo grembo, di profilo rispetto a te; tieni ben saldo il petto e la testa con una mano, e dagli alcuni piccoli e leggeri colpi sulla schiena con l’altra.
- Bambino sdraiato a pancia in giù: metti il neonato in posizione prona sulle tue ginocchia e inizia a massaggiare la sua schiena in modo energico (ma sempre delicato), così da cercare di provocare l’espulsione dell’aria. Se il piccolo tende a rigurgitare con facilità, questa posizione non è consigliata.
Ovviamente, è possibile che non tutte siano indicate per te e il tuo piccolo. Puoi provare ad alternarle, valutando la sua reazione e l’efficacia di ognuna, in modo da individuare quella più consona, rapida e apprezzata dal neonato.
Qualsiasi posizione deciderai di sperimentare, è fondamentale che il piccolo sia comodo e al sicuro. A tal proposito, è importantissimo sorreggere con cura il neonato, soprattutto la sua testa: nei suoi primi mesi non è in grado, infatti, di sostenerla da solo.
Nel caso in cui tu prediliga la prima posizione segnalata, ti suggeriamo di attuarla restando in piedi: l’efficacia sarà maggiore.
Inoltre, nei primi sei mesi di vita del lattante è consigliato tenere dopo ogni pasto il piccolo in una postura eretta per circa 15 minuti prima di rimetterlo nella culla, in modo da agevolare il ruttino e la digestione, senza incorrere in fastidiosi dolori al pancino.
Per qualsiasi dubbio, ricorda di rivolgerti sempre al tuo pediatra: sarà in grado di consigliarti la migliore strada da percorrere per aiutare il tuo piccolo a vivere il momento dell’allattamento e la successiva fase del ruttino e della digestione con serenità.